COME AVVIARE UNA COLTIVAZIONE DI TOPINAMBUR
Il Topinambur, chiamato anche “carciofo di canna”, “patata del Canada”,”ciapinabò” ecc…, è una pianta erbacea spontanea, parente stretto del girasole, dal quale però differisce per avere fiori notevolmente più piccoli e perché forma dei tuberi sotterranei commestibili il cui sopra ricordo molto quello del carciofo.
Si dice che questa pianta sia originaria del Nord America e del Canada e che fosse coltivata da molte popolazioni dell’ America meridionale già dal 1492 (dalla scoperta del Nuovo Mondo).
In Italia la si può trovare da tantissime parti come ad esempio lungo i corsi d’acqua, nei campi incolti…, insomma nei posti sempre soleggiati. Qui in Italia vengono utilizzati soprattutto in Piemonte; questa pianta è adattabile sia ai diversi climi che alle più svariate tipologie di terreno, esso comunque predilige un clima temperato e terreni di medio impasto non eccessivamente fertili, invece al contrario, sono da evitare quelli argillosi e compatti che causano problemi durante la raccolta dei tuberi.
Per avviare la coltura si utilizzano i tuberi, che si possono prendere sia in natura (da Ottobre fino alla fine di Novembre) oppure nei supermercati più forniti.
In terreni molto fertili, freschi e profondi e in presenza di periodiche piogge si può anche evitare qualsiasi tipo di irrigazione, solo in totale assenza di piogge occorre irrigare la coltura ogni 8-10 giorni.
La raccolta si effettua in Autunno aiutandosi con un forcone ( lo si conficca nel terreno e si estrae la pianta), oppure, nei terreni molto morbidi si può fare la raccolta sradicando il tutto con le mani. Ricordatevi che i tuberi di Topinambur, una volta raccolti, si conservano per alcuni giorni (7-10 giorni) chiusi in un sacchetto di carta, a loro volta, posti in sacchetti di plastica in frigorifero.
Ci sono varie ricette per quanto riguarda l’utilizzo di questo tubero come ad esempio “Topinambur in padella con burro e acciughe” oppure “Zuppa di Topinambur“. Grazie al suo limitato valore energetico può essere inserito nella dieta(anche in quella dei diabetici); data la sua alta digeribilità è adatto anche ai bambini, agli anziani e alle donne che allattano.