COME IDEARE UN BUSINESS PLAN (2 PARTE)
Nel mio precedente articolo (come costruire un Business Plan 1 Parte), ho descritto la costruzione di un Business Plan a partire dall’idea, fino ad arrivare allo studio di marketing e alla valutazione dell’investimento. Vediamo gli ulteriori passi da fare, che consistono essenzialmente nell’analisi di fattibilità economica/finanziaria. A partire dalla stima dell’investimento creerò i miei bilanci previsionali, che potranno essere proiettati al medio periodo (tre anni) o al lungo (5 anni) individuando l’anno a regime e il punto di pareggio (break even point). L’analisi economico-finanziaria ha l’obiettivo di presentare la struttura economica, patrimoniale e finanziaria del progetto di impresa includendo alcuni indici di sintesi utili a valutare la fattibilità e sostenibilità economica nel tempo del progetto di impresa. Faremo quindi un “ipotesi di pianificazione” che ha la finalità di riassumere tutte le principali ipotesi di pianificazione alla base dell’analisi economico-finanziaria. Le ipotesi di pianificazione devono logicamente essere conseguenti alle analisi precedenti del business plan (vedi mio articolo precedente) e devono dare una giustificazione/evidenza a tutti i valori che verranno inseriti al fine di produrre i documenti di sintesi dell’analisi economico-finanziaria: conto economico previsionale, stato patrimoniale previsionale e rendiconto finanziario o analisi dei flussi di cassa.
Partiremo quindi dalla valutazione dei ricavi che la nostra iniziativa imprenditoriale potenzialmente potrà realizzare, passando dalla valutazione dei volumi di produzione (prodotti/servizi per unità di tempo). Stimeremo poi, in base al volume della produzione, i principali costi di produzione, costi che potremo dividere in costi fissi (indipendenti cioè dalla produzione) e variabili (dipendenti dalla produzione). Trai costi fissi troviamo eventuali canoni di locazione (fitto o leasing), costi amministrativi, canoni di utenze (elettrica o telefonica) e costo del lavoro. Tra i variabili costi della materia prima, consumi di energia elettrica o telefonica, e beni di consumo (carburante e manutenzioni). Avremo poi i Costi cosi detti Commerciali (Royalties, Pubblicità, Viaggi, Fiere, ecc.).
Quindi a questo punto avremo una visione più chiara della nostra iniziativa, stimando:
- Il piano degli Investimenti, descrivendo dettagliatamente gli investimenti previsti, la loro tempificazione e il piano dei pagamenti e sottolineando gli investimenti in Ricerca & Sviluppo.
- La Gestione Finanziaria che rappresenta una descrizione delle fonti finanziarie diverse dal Capitale Sociale, ossia Finanziamento Soci (mezzi propri), Finanza Agevolata (Leggi Nazionale o Regionali) Banche (mutui, prestiti). Ogni intervento va descritto indicandone: – Creditore – Importo – Forma tecnica – Scadenza – Modalità di rimborso – Tasso applicato – Eventuali garanzie rilasciate
A questo punto siamo in grado di iniziare a buttare giù i nostri bilanci previsionali, che saranno costituiti dai Conti Economici e dallo Stato Patrimoniale. Tali bilanci ci consentiranno di rilevare alcuni indici (indici di bilancio) che, una volta interpretati, ci daranno la possibilità di stabilire se la nostra iniziativa imprenditoriale avrà redditività o no.
Come anticipato in premessa, questo articolo ha voluto rappresentare un ausilio a soggetti privati che, aspirando a diventare imprenditori, vogliano realizzare il proprio piano di impresa. Sono stati, pertanto, illustrati i criteri metodologici generali per la redazione del business plan facendo riferimento a indici e tabelle che verranno esplicitate in un mio successivo articolo
Come più volte affermato nel corso della trattazione, il business plan non ha necessariamente una struttura standard. Quelli indicati all’interno dell’articolo, sono da ritenersi i contenuti essenziali e indispensabili che un piano di impresa deve avere. Il neoimprenditore (o aspirante tale) può, in base alle finalità per le quali viene redatto il business plan e alle caratteristiche stesse della futura attività imprenditoriale, modificare e integrare struttura e contenuti del documento. Nel mio prossimo articolo verrà riportato un esempio di business plan redatto per conto di un aspirante imprenditore che intende avviare una attività imprenditoriale di tipo commerciale.