METTERSI IN PROPRIO: AVVIARE UNA TARTUFICOLTURA

Come aprire un'attività di tartuficoltura

La commercializzazione di tartufi è concentrata principalmente in Italia, luogo di maggiore produzione dei tartufi pregiati sia bianchi sia neri. I tartufi crescono spontaneamente nei boschi, ma dagli anni ’80 – ’90 sono state avviate le prime coltivazioni di tartufi, con i necessari perfezionamenti nel tempo. L’attività di tartuficoltura ha un buon margine di profitto, se svolta in un terreno adeguato. È stato stimato che, ogni anno, sono avviate tartuficolture per un totale di 400 ettari, con la produzione principalmente di Nero Pregiato e di Scorzone Estivo. Il tartufo Bianco Pregiato non ha ancora dato i risultati, in termini di qualità, pari al tartufo a crescita naturale.

Requisiti per avviare la tartuficoltura

Il terreno adiacente alla coltura dovrebbe essere un’area in cui crescono tartufi spontaneamente. Il periodo necessario per avere il primo raccolto è piuttosto lungo, non è possibile avere risultati prima di 7-10 anni. È un investimento che può essere affrontato da un imprenditore agricolo o da un privato che ha intenzione di investire sul risultato futuro. Il terreno deve essere analizzato per stabilire se ha le caratteristiche necessarie per iniziare a nuovo una coltura. L’area dedicata alla coltivazione deve essere priva di piante e il terreno dovrà essere lavorato nel periodo estivo. Il coltivatore procederà a piantare degli alberi che hanno le spore dei tartufi. Ogni tipologia di albero ha una particolare specie di tartufo associata. La coltura richiede una serie di trattamenti del terreno e delle piante, quali l’irrigazione, la potatura e l’eliminazione dei parassiti. La lavorazione del terreno è compiuta in modo manuale, senza l’impiego di macchinari. I parassiti sono un problema serio che può compromettere la coltura.

Costi per la coltivazione di tartufi

L’acquisto delle piante con le spore dei tartufi è il costo più importante. È consigliabile contattare istituti agrari che effettuano questo tipo di attività, per avere una certificazione delle piante. Piantare gli alberi è un’altra attività onerosa, oltre alla potatura e all’irrigazione che può richiedere l’intervento di esperti nei primi tempi dell’avvio della tartuficoltura. I tartufi attirano i cinghiali, quindi è essenziale proteggere la coltivazione con le recinzioni. Il cane da tartufi è un altro collaboratore da mettere in lista.

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