TERRORISMO E BUGIE

Quanto di vero c'è nel terrorismo dei giorni nostri

Terrorismo o falsità

In questi tempi di incertezza e di crisi la parola che più temiamo è “attentato” o “terrorismo”, insomma prima di fare un qualsiasi viaggio o una qualsiasi vacanza o anche semplicemente un giro in centro nelle nostre città bisogna mettere in conto tutte queste cose. Ma cosa vogliono i terroristi ?

Leggo da Wikipedia che gli attentati terroristici non hanno l’obiettivo principale di fare vittime ma quello di causare clamore mediatico e costringere i governi a modificare le proprie linee politiche o a mantenere uno stato di sottomissione delle popolazioni, nonché quello di spingere nuovi elementi ad aderire alla causa.

A questo punto mi chiedo: cosa si aspettano che succeda?, cosa realmente credono di ottenere?, e poi, siamo sicuri che non ci sia davvero nessun altro modo per far valere le proprie ragioni?. Vuoi realmente creare uno stato Islamico sovrano e fondamentalista, se ne sei capace e se rispetti il tuo popolo e quelli circostanti cosa o chi dovrebbe opporsi? quale stato non farebbe affari con i petrolieri siriani e iracheni?

Facciamo l’ipotesi che un gruppo di ragazzini montati e confusi entrano, armi in pugno, in luoghi di divertimento come avvenuto purtroppo a Parigi, sparando su gente inerme e disarmata, questo fa di loro eroi agli occhi di chi li ha mandati? O li rende peggiori di chi essi stessi cercano di combattere?. E poi a che scopo? Cosa dovremmo fare dopo queste stragi, andare tutti alla prima moschea e convertirci all’ Islam? O cosa avrebbe dovuto fare il governo Francese se non ricambiare la cortesia intensificando gli attacchi in Siria? Tra l’altro visto che le cellule europee sono state quasi del tutto messe a tacere ecco che i palcoscenici di questi atti si spostano in luoghi meno “canonoci” come la Turchia (per lo più Islamista), la Thailandia e il Burkina Faso, per non parlare delle stragi “gratuite” perpetrate in casa loro in Siria.

È qui che il discorso terrorismo finisce in una grande bugia. Gli atti terroristici del passato, in tutte le loro forme cruente e sanguinarie dalle bombe in Irlanda fino alle Brigate rosse in Italia, avevano comunque un fine raggiungibile o quantomeno lontanamente possibile. Qui questo fine non si vede. Che qualche centinaio di migliaia di fondamentalisti riescano a convertire il resto dell’umanità è cosa impossibile da credere anche per i più fanatici e per i più illusi.

Facciamo un’altra ipotesi fantasiosa, mettiamo pure che i governi europei decidano, vinti da questi fatti, ad abbracciare questa condizione e impongano la Sharia sui popoli del vecchio continente. Come la mettiamo con la Cina e con gli altri stati asiatici, primo fra tutti quel simpaticone di Kim Jong Un e la sua Corea del Nord, che tanto smania di usare l’atomica? e con l’America?. A questa mancanza di scopo si può rispondere solo con una teoria credibile  che è quella più vecchia del mondo. Ci sono dietro i soldi.

Mettiamola come vogliamo ma armi, esplosivi, reclutamento e formazione sono costosi e dietro ci sta senza dubbio qualcuno che “mangia” sulle disgrazie di questi popoli, sulle illusioni di questi ragazzini convinti a farsi confezionare un giubotto di tritolo e a farsi saltare in aria per diventare eroi a casa loro, senza sapere però di essere solo pedine di chi lucra su tutto questo.

In conclusione, la lotta al terrorismo non si fa con le bombe o con i droni, basta seguire la scia del danaro insanguinato che c’è dietro. Il problema è che se l’ho capito io da semplice osservatore, credo che chi dovrebbe intervenire ne sia ugualmente a conoscenza e se non fa nulla in tal senso vuol dire che o non si può o non si vuole.

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