IL SIGNIFICATO DI PANTA REI
Panta Rei è il celebre aforisma attribuito al filosofo efesino Eraclito (535 – 475 a. C.). In realtà l’espressione Panta Rei è stata ideata da un allievo del celebre pensatore presocratico, tuttavia è comunemente associata ad Eraclito perché rappresenta una sintesi di una parte fondamentale del pensiero dell’Oscuro di Efeso.
Il frammento Panta Rei sintetizza il concetto di divenire secondo cui tutto è in continuo mutamento. Tutto si trasforma, il cambiamento di ogni cosa (a partire dalla materia) è costante e inarrestabile. Perciò anche l’esperienza umana non può essere ripetuta, infatti, essendo l’uomo in perpetua crescita, non sussisterebbero le condizioni per vivere nello stesso modo lo stesso istante della propria esistenza.
Altri frammenti esprimono questo pensiero sul divenire, ad esempio:
Negli stessi fiumi tanto entriamo quanto non entriamo, tanto siamo quanto non siamo.
Nello stesso fiume non è possibile bagnarsi (o entrare) due volte.
Il pensiero di Eraclito viene esasperato dal discepolo Cratilo. Infatti, come riporta Aristotele nel “Metafisica”, il filosofo riteneva che nello stesso fiume non ci si poteva entrare nemmeno una volta perché il continuo flusso fa si che l’acqua che bagna la punta del piede non è la stessa che bagna il tallone. Per Cratilo era impossibile dare un nome alle cose, infatti appena le si nomina esse non sono più le stesse. Il Panta Rei rappresenta quindi l’impossibilità di ogni approccio alla realtà.
Una rilettura più recente è stata fornita dal padre dell’antropologia filosofica Renè Girard e dal filosofo e docente Giuseppe Fornari. Gli autori sottolineano il significato simbolico dei frammenti attribuiti ad Eraclito sostenendo che, attraverso la stratificazione simbolica, esso voleva dare una descrizione delle leggi cosmico-sacrificali proprie delle religioni tradizionali.
Alcuni frammenti che sembrano confermare tale tesi sono:
Verso gli uomini bagnatisi nei fiumi, che sono gli stessi, sempre nuove acque affluiscono. E anche le anime esalano dalle cose umide.
E si purificano macchiandosi con altro sangue, come se qualcuno, entrato nella melma, con la melma si lavasse.