VIDEOGAME: CAUSANO DIPENDENZA?
Parlare di videogame al giorno d’oggi è usuale e ordinario poiché consolle e giochi online sono parte integrante della vita di molti di noi.
Ciò che rende il tema interessante è la continua evoluzione di caratteristiche, tematiche e design che portano un utente a prestare attenzione a tutte le componenti e alle novità presenti e uscenti sul mercato e a tenersi sempre aggiornato.
Degno di nota è quindi il settore videoludico, sempre più in espansione ed alla portata di tutti, ma anche il fatto che da sempre l’argomento ha scatenato pareri discordanti e piuttosto rilevanti.
Spesso, troviamo ancora persone che deviano il discorso, evitando di prendere una posizione a riguardo; altri, specie coloro che ricoprono la figura genitoriale, sostengono che i videogame siano diseducativi, che istighino alla violenza e che creino dipendenza.
E’ proprio su quest’ ultima affermazione che bisogna soffermarsi: non esiste una prova effettiva della capacità di un gioco di dominare la mente di una persona, piuttosto, secondo studi tenuti dall’università di IOWA ( U.S.A.) sono i singoli individui a decidere quanto e come farsi coinvolgere dallo stesso, poiché capaci di stabilire i limiti e la durata da destinare all’attività ludica, ricordando che questo vale anche per i film, libri e cartoni.
Se di dipendenza si tratta, l’errore potrebbe risiedere nell’ azione, da parte di un soggetto piuttosto vulnerabile, di acquistare
un videogame non conforme alla sua persona , ma ciò potrebbe essere paragonato alla necessità da parte di un soggetto di fumare una sigaretta oppure ottenere un qualcosa che nella sua vulnerabilità lo faccia sentire utopicamente “bene”, allo stesso modo un fumatore si sente “meglio” durante la sua sigaretta.
Bisogna dunque essere più obbiettivi, non accusare in primis i “videogiochi” ma attenzionare il fatto che esistono a puro scopo intrattenitivo e per un momento (ma giusto un momento) di svago.