AZIONI FERROVIE DELLO STATO. CONVIENE?
Anche le Ferrovie Italiane, come già avvenuto in precedenza per le Poste, verranno privatizzate. Nel 2016 sarà lanciata l‘IPO, l’Offerta pubblica iniziale di vendita (dall’inglese initial public offering), la quale permetterà di privatizzare il 40% dell’azienda, quotandola in borsa, ma che comunque resterà pubblica per più della metà. La vendita delle azioni dovrebbe iniziare, si dice, entro il primo semestre del 2016, ma ancora non ci sono certezze al riguardo. Le Ferrovie hanno già iniziato a cercare i Global Coordinator, vale a dire l’insieme di banche internazionali che sosterranno l’azienda nel lancio dell’offerta di vendita. E’ difficile stabilire se potrà essere conveniente acquistare i titoli di Fs Italiane, anche se le ferrovie, così come le poste, ispirano nei consumatori italiani una discreta fiducia. Sentimento avvalorato dal fatto che l’azienda, al di là delle critiche legate al ritardo delle infrastrutture e dei mezzi e ad una gestione tutta “italiana” del sistema trasporti (pressapochismo, scandali, scarsa attenzione ai clienti) gode di buona salute.
Le Ferrovie Italiane sono in effetti un’azienda molto solida, che, pur dovendo garantire un servizio pubblico e di conseguenza operare anche su tratte non vantaggiose economicamente, riesce a far quadrare i conti. Il fatturato nel 2014 (dati presi dall’ultimo bilancio pubblicato) è stato di oltre 800 milioni di euro, con un utile netto di 303 milioni. Le azioni potranno essere acquistate da chiunque, anche se molto probabilmente, come già successo per le poste, l’azienda prevederà delle agevolazioni per i dipendenti, come ad esempio un tot di azioni omaggio sull’acquisto di un numero prestabilito.
Il Ministro dei trasporti, Delrio, ha inoltre precisato che sarà priorità cercare di favorire i piccoli azionisti. Prima del lancio dell’offerta pubblica, come detto, saranno scelte le banche dalle quali poter comprare le azioni. Molto probabilmente al momento della vendita si assisterà ad una corsa all’acquisto dei titoli, che farà salire notevolmente il prezzo nei primi giorni, per poi tornare ad assestarsi su cifre ragionevoli in quelli seguenti. In ogni caso, prima della pubblicazione del bilancio 2015 non sarà possibile sapere quanto le azioni potranno fruttare, in assenza di certezze sui dividendo assegnati ai titoli.