CONSIGLIERE COPPO: ” ASTI, TRA NUOVE MISURE DI SICUREZZA E LAVORO”
Oggi ho il piacere di intervistare il consigliere comunale dell’attuale giunta comunale presieduta dal sindaco Brignolo Fabrizio, l’avvocato Coppo Marcello, presentando 3 domande molto importanti per l’economia attuale per la città astigiana.
Avvocato Coppo, lei si è espresso più volte per una gestione più coerente dell’immigrazione. Qual è dunque la strada da seguire, dopo gli avvenimenti terroristici avvenuti in queste ultime settimane?
“Visti i terribili e sanguinosi fatti di Parigi e considerata l’origine religiosa di tali fatti, non possiamo certamente far finta che la questione non tocchi l’ambiente astigiano.
Sappiamo che la realtà musulmana non è unita al suo interno e considerato che diverse moschee sono luoghi di insegnamento del Corano, testo che incentiva un’idea radicale usato per generare atti di terrorismo in diversi luoghi nel mondo, tra cui in Italia
Asti non può e non deve essere città al di fuori da questo contesto in quanto, nella città astigiana, esiste una comunità musulmana più o meno integrata.
E’ nostra intenzione poter convocare tutte le realtà musulmane presenti sul territorio del Comune di Asti e di stilare e sottoscrivere un documento congiunto che condanni ogni atto di terrorismo, compresi quelli accaduti a Parigi, al fine di disperdere ogni dubbio o preoccupazione tra i cittadini astigiani sull’interpretazione del Corano in merito alla jihad propagandata dalla comunità islamica.
Siamo consapevoli, inoltre,che l’aiuto tecnologico, possa dare un validissimo aiuto alle forze armate, monitorando qualsiasi forma ,anche sospettosa, di terrorismo e di microcriminalità.
Video sorveglianze, altamente tecnologiche, collegate direttamente con la centrale che possano monitorare qualsiasi movimento, anche solo dubbiosa di possibili criminali, possa rendere più agevole il lavoro delle forze dell’ordine e rendere più sicura la città astigiana.
Situazione amministrativa comunale: come intende migliorare i servizi sociali e turistici ?
Il Comune di Asti ha fatto delle scelte che reputo errate, poichè ha operato pesanti interventi tagliando nei vari settori come nello sport, nella cultura, nei trasporti e nei servizi quali asili e scuole .
Servizi importanti e non usufruibili da tutta la cittadinanza astigiana, per favorire l’erogazione dei servizi ai Campi nomadi che costa al Comune di Asti diverse centinaia di migliaia di Euro all’anno mentre i residenti sono indietro nel pagamento delle utenze (che reputo che siano carenti dal punto di vista della manutenzione).
Si ricorda che solo il debito in merito al pagamento dell’acqua in favore dei campi nomadi è superiore ad €1.000.000,00, interamente pagati dal Comune di Asti.
Ricordo che già nella precedente giunta comunale presieduta in passato dall’ex-sindaco Giorgio Galvagno ( secondo il verbale di deliberazione n.391 in data 20/10/2009), avevamo presentato i criteri per il riparto dei costi di acqua potabile nei campi nomadi e successivi provvedimenti , con il razionamento deciso nelle varie zone nomade con un risparmio annuo definito sia in termini di consumo di acqua al mc. ( 14.620 contro i 136.357) che economico ( spesa prevista di 14.770,00 contro gli attuali 137.723,00).
Ovvio che tale risparmio poteva essere reinvestito per rinforzare i servizi sociali, culturali e turistici che attualmente i cittadini non usufruiscono a causa di tagli decisi dal Comune.
Un esempio? non reputo dignitoso per il Comune astigiano, che i genitori di alunni delle scuole primarie debbano pensare di sobbarcarsi a proprie spese servizi di prima necessità di tipo igienico e scolastico, è una vergogna che l’attuale giunta comunale deve cancellare immediatamente e porre rimedio al più presto possibile.
Come pensa di rilanciare la città sul piano del lavoro e del turismo?
E’ innegabile che viviamo un periodo storico molto complicato per l’economia nazionale, e purtroppo pure la città astigiana ne paga le conseguenze della crisi attuale.
Asti, per una forte ripresa economica, deve rivedere le sue abitudini e le sue tradizioni, azzerare la burocrazia e favorire i commercianti ed albergatori, promuovendo nuove attrattive che possano rendere la città astigiana appetibile ai turisti. Un esempio proposto all’attuale giunta comunale è di costruire un Palium Stadium in architettura finto storico medievale in centro città (Piazza del Palio o Piazza San Giuseppe o al posto del vecchio ospedale con tanto di parcheggio sotterraneo) utilizzando i fondi risparmiati grazie alla chiusura del campo nomadi e con i risparmi di allestimento del Palio, visto che si avrebbe una struttura che potrebbe comunque ospitare manifestazioni magari remunerative con concerti di alto livello. Un mutuo al comune sarebbe pagato con i risparmi appena indicati.
Quello che ha il Palio sono delle grandi potenzialità ma queste devono essere sfruttate e per farlo serve coraggio e prospettiva che va oltre il singolo anno.
Tutto ciò potrebbe favorire la creazione di nuovi posti di lavoro, incentivare l’economica e il commercio riportando Asti nelle vesti abituali di qualche anno fa, come cittadina ricca e orgogliosa.