GUIDA AGLI STUDI DI SETTORE
Gli studi di settore, una disciplina che misura e valuta le capacità di guadagno delle singole attività economiche.
Questa disciplina è stata introdotta nel nostro ordinamento dall’art. 62 bis del D.L. 30 agosto 1993, n. 331, convertito dalla legge 29 ottobre 1993 n. 427.Un caso concreto di giurisprudenza in cui la Cassazione rileva l’omissione del contraddittorio da parte del Fisco in un accertamento basato sugli studi di settore.
Il sistema tributario dell’inizio degli anni settanta aveva assicurato la determinazione del reddito d’impresa e di lavoro autonomo alle risultanze delle scritture contabili, ciò aveva determinato l’introduzione di vincoli e cautele da parte degli uffici tributari , di accertamenti induttivi che dovevano considerarsi del tutto eccezionali e legittimati solo in presenza di gravi irregolarità contabili commesse dal contribuente.
Da qualche giorno sarà disponibile sul sito dell’Agenzia delle Entrate la versione 2015 del software Gerico e i moduli necessari per effettuare i calcoli di congruità del proprio studio di settore.
Gli studi di settore sono il frutto di un accordo di reciproca collaborazione tra le Amministrazione finanziaria, le associazioni di categorie e gli ordini professionali, si suddividono in 4 macro aree:
- Servizi
- Commercio
- Manifatture
- Professionisti
Si applicano ai possessori di partita IVA. Il prodotto software di applicazione degli studi di settore è stato denominato “Gerico”, al quale contribuiscono all’inserimento dati le associazioni di categoria, i professionisti e tutti i questionari elaborati dai contribuenti che hanno risposto ai moduli inviati dall’amministrazione finanziaria. Come conoscere l’ammontare dei ricavi o dei compensi presunti sulla base degli studi di settore? rivolgendosi quindi agli uffici locali dell’Agenzia delle Entrate, presentando il modello per la comunicazione dei dati rilevanti ai fini dell’applicazione degli studi di settore, appositamente compilato. Lo scopo dei vari settori consiste nello sviluppo di nuovi prodotti e tecnologie a supporto di guadagni di efficienza energetica, come nel mercato della ristorazione commerciale. Anche i soggetti che hanno aderito al concordato preventivo di cui all’art. 33 del D.L. 30 settembre 2003, n. 269, sono tenuti alla compilazione dei modelli, per la comunicazione dei dati rilevanti ai fini dell’applicazione degli studi di settore.
Lo studio di settore 2015 presenta un ritocco ai correttivi congiunturali che si baseranno su:
- correttivi di settore
- territoriali
- individuali oltre agli interventi relativi all’analisi di normalità economica.
Riassumendo i nuovi calcoli si baseranno su modelli lineari misti che considerano “effetti fissi”, come costi e valore dei beni strumentali e “effetti random” tra i quali:
- l’andamento congiunturale del settore
- l’andamento congiunturale dei cluster
- l’andamento congiunturale territoriale
- l’andamento congiunturale individuale
Per gli studi professionali in particolare, i correttivi congiunturali prenderanno in considerazione la riduzione delle tariffe praticate e le problematiche connesse agli acconti.Lo scopo principale è quello di migliorare le prestazioni e l’efficienza energetica, eseguendo ricerche di flusso-visualizzazione e la pubblicazione di linee guida nella progettazione.