IL RISCHIO D’INTERESSE
Il rischio di tasso di interesse
Il rischio di interesse consiste nell’eventualità che l’andamento dei tassi di mercato provochi variazioni del rendimento medio degli investimenti (ad esempio obbligazioni)o sulle fonti di finanziamento, creando ripercussioni sul margine di interesse. Ad esempio se compriamo un titolo di stato a lungo termine (ad esempio un Btp) corriamo il rischio che il tasso d’interesse di mercato aumenti e che quindi il valore del titolo che abbiamo in portafoglio scenda. Allo stesso modo se noi stipuliamo un mutuo a tasso fisso e i tassi in futuro si abbassano noi paghiamo di più del tasso di mercato. Ovviamente può anche accadere che le variazioni nei tassi ci avvantaggino, ad esempio se i tassi di mercato facciano dei movimenti contrari a quelli citati negl’esempi precedenti.
Attività e passività sensibili
Le attività (ovvero gli investimenti) e le passività (ovvero i debiti) sensibili sono quelle con un tasso d’interesse in tutto o in parte fisso. Fra gli investimenti sono ad esempio i titoli di stato e le obbligazioni a tasso fisso. Mentre tra le passività possiamo ricordare i mutui a tasso fisso e in generale tutti i debiti su cui paghiamo un tasso fisso.
Come misurare il rischio di interesse
Una misura che ci permette di misurare la nostra esposizione al rischio di tasso d’interesse è l’analisi del maturity gap, ovvero la differenza dalla differenza tra le nostra attività sensibili e le nostre passività sensibili, compendiate per la scadenza, in quanto più lontana è la scadenza dell’attività o della passività maggiore è il rischio e viceversa.
[Gap = Attività a tasso variabile – Passività a tasso variabile (entro l’orizzonte temporale considerato)]