COME STENDERE IL BUCATO
Esistono una serie di vantaggi nello stendere correttamente la biancheria.
- Asciugatura più veloce;
- Maggiore durata dei tessuti;
- Risparmio di corrente elettrica dovuto ad una stiratura più rapida e semplice;
e potrei aggiungere inoltre il risparmio di tempo che si otterrà una volta appresa la sequenza logica che va dalla fine del lavaggio alla raccolta del bucato asciutto, tempo che potrete dedicare ad altre attività oppure al meritato riposo.
Concetto base: non lasciare il bucato dentro la lavatrice una volta finito il lavaggio. Così facendo si eviterà la formazione di pieghe (e quindi si accorcerà il tempo e la difficoltà di stiratura) e sopratutto la biancheria non prenderà quel cattivo odore di acqua stagnante!
Prima di stendere il bucato (velocemente dopo la fine del lavaggio) è consigliabile scuoterlo con molto vigore. Questo appianerà eventuali pieghe leggere ed eliminerà acqua in eccesso.
Per quanto riguarda la “stesura” anche qui si segue una precisa logica, prima vanno stesi i pezzi grossi e poi man mano i più piccoli, con calzini e mutande che devono occupare meno spazio possibile sullo stendino (e possibilmente non essere messi in posizioni visibili ad occhio nudo).
Adesso un consiglio su come stendere i panni in base alla loro tipologia:
- Lenzuola, federe, asciugamani, tovaglie, asciuga piatti. Si appendono, ben tirati, per le estremità (sulla parte dura della cucitura) con tante mollette, anche su due fili se necessario;
- Tovaglioli, fazzoletti. Si stendono aperti con due mollette. Se pinzati con una molletta ad una sola delle estremità il rischio è quello di deformarli;
- Magliette, maglie, canottiere,vestiti. Si stendono, dal rovescio, appese dalle ascelle, mettendo le mollette nel punto più nascosto, le cuciture;
- Maglioni, felpe. Come per maglie e magliette, se di lana invece è meglio appoggiarli in posizione orizzontale sullo stendino o distesi su un piano con un asciugamano sotto. Devono essere posti ad asciugare all’ombra e dal rovescio;
- Pantaloni,Gonne. Si stendono all’altezza della vita, a cavallo del filo, fissandoli in più parti in posti poco visibili (come ad esempio sulle cuciture);
- Camicie. Il consiglio migliore sarebbe quello di stenderle utilizzando la classica gruccia, allacciando i bottoni e stirando bene con le mani il tessuto bagnato; in assenza si stendono a testa in giù, abbottonate, applicando le mollette sulle cuciture laterali; ulteriore alternativa sarebbe quella di applicare le mollette sulla piegatura del colletto, perché è una delle zone che si stira più facilmente;
- Calze e calzini. Si stendono con la molletta attaccata sulla cucitura del piede, sempre nel punto meno visibile;
- Slip e mutande. Si appendono dalla vita, lungo le cuciture laterali;
- Tende. Non si stendono, si appendono direttamente al sostegno ancora umide. Si stireranno da sole;
- Capi in seta. Si stendono all’ombra e si raccolgono ancora umidi, stirandoli subito dopo a ferro tiepido;
Chiudiamo con alcuni consigli utili, che a volte forse vi salveranno la vita:
- Tessuti di lino, seta e pizzo, non dovrebbero mai essere appesi in presenza di eccessivo vento,poiché le fibre tenderebbero ad annodarsi;
- Non lasciate per troppo tempo la biancheria stesa all’aria;
- Se si stende all’interno si può evitare di mettere le mollette;
- Non esponete al sole diretto gli indumenti colorati (potrebbe alterarsi il colore);
- Non stendete vicini i panni che tendono a stingere;
- Non sovrapponete i capi da asciugare;
- Non stendete i panni su strade molto trafficate;
- Fate attenzione al tipo di mollette che utilizzate, soprattutto in estate. Quelle di plastica tendono ad impregnarsi del colore del capo che sorreggono, danneggiandolo; mentre le mollette di legno, con l’umidità e con il tempo, tendono a marcire, con il rischio di sporcare irreversibilmente il bucato;
- Consultate i simboli relativi all’asciugatura presenti sulle etichette dei capi.