AFFIDO FAMILIARE: TUTTO CIÒ CHE C’È DA SAPERE
L’Affido familiare è un provvedimento di accoglienza temporanea rivolto ai ragazzi fino ai 18 anni con difficoltà familiari che vengono affidati per un periodo determinato ad una famiglia, cosiddetta affidataria.
I bambini affidati possono essere di qualunque nazionalità e con situazioni di diversa gravità, mentre i genitori affidatari possono essere coppie con o senza figli ed anche single.
Non sono previsti particolari requisiti per avere in affido un bambino, l’unico, però, da cui non si può prescindere è che l’intero nucleo familiare abbia nella propria casa e nella propria vita lo spazio per accompagnare il minore in un percorso di crescita equilibrato e sereno.
Bisogna, però, fare attenzione a non confondere l’affido con la vera e propria adozione, in quanto, in questo secondo caso i presupposti sono sostanzialmente diversi.
Infatti, per l’adozione è necessario che venga dichiarato lo stato di abbandono irreversibile per il minore, mentre le caratteristiche dell’affidamento sono:
- la temporaneità, la durata dipende dal tipo di difficoltà presenti nella famiglia di origine e il rientro del minore in essa è legato al superamento degli ostacoli che ne hanno creato la necessità;
- il mantenimento dei rapporti con la famiglia di origine, l’affido infatti è un affiancamento alla famiglia naturale del minore in difficoltà da parte di una famiglia disponibile e non si tratta di una sostituzione di affetti perchè, in tutti i casi, è garantito il mantenimento dei rapporti con la famiglia d’origine;
- il definitivo ritorno presso la famiglia biologica.
L’affido può durare al massimo due anni, prorogabili su decisione del Tribunale, e si ottiene, in base alla situazione familiare del bambino, con diverse modalità:
- disposto dall’Autorità Giudiziaria su proposta dei servizi sociali, Affido giudiziale;
- disposto su richiesta della famiglia naturale ai servizi sociali, Affido consensuale.
L’affido può essere:
- Diurno o part-time: quando è limitato ad alcune ore della giornata o per brevi periodi.
- Residenziale: quando il bambino vive con la famiglia affidataria.
La famiglia affidataria ha diritto ad un contributo economico che sarà erogato dai Servizi Sociali del Comune di appartenenza affinchè l’Affidamento si possa fondare sulla disponibilità a prescindere dalle condizioni economiche. Il contributo sarà pari all’entità del minimo vitale, maggiorata del 50% . Il Servizio Sociale è tenuto a stipulare un contratto d’assicurazione per coprire eventuali danni dei quali può essere vittima il minore o che lo stesso può arrecare a terzi, compresi gli stessi affidatari.
Per evitare problemi burocratici il minore viene iscritto nello stato di famiglia degli affidatari, previo assenso dei Servizi Sociali e della famiglia di origine.
I genitori affidatari godono degli stessi benefici relativi ai congedi lavorativi e riposi giornalieri garantiti ai genitori naturali, e sono tenuti ad assumere le decisioni più opportune, in caso di necessità ed urgenza, per salvaguardare la salute del minore a loro affidato. Successivamente, l’autorità sanitaria che prende in cura il minore valuterà se richiedere o meno l’autorizzazione del tutore o di chi esercita la potestà, per proseguire le cure o per ulteriori indagini da effettuare.